Torre del Greco. Indagato per abuso d’ufficio. Ancora una volta, la seconda in venti mesi dopo l’avviso di garanzia arrivato per la questione del maxi-appalto dei rifiuti affidato alla «ditta di casa» dei Fratelli Balsamo.
Una nuova tegola giudiziaria si abbatte sul sindaco Ciro Borriello, fresco di condanna – emessa dalla corte d’Appello di Napoli, pronta a ribaltare l’assoluzione decisa in primo grado – a un anno di reclusione per lo scandalo abusivopoli all’ombra del Vesuvio: stavolta, il leader locale del centrodestra si ritrova invischiato nell’inchiesta aperta dalla procura di Torre Annunziata sulle anomalie registrate nel progetto per l’ascensore in villa comunale.
Lavori realizzati grazie ai finanziamenti europei e già costati un avviso di garanzia a due tecnici comunali. Al chirurgo plastico con la passione per la politica è stato notificato un avviso di proroga delle indagini, il primo atto formale deciso dal pubblico ministero Rosa Annunziata per il primo cittadino.
Un vero e proprio colpo di scena, considerato come le indagini sembrassero essere ferme su un binario morto. Invece, no. Sotto traccia, la procura ha acquisito ulteriori prove e deciso di iscrivere Ciro Borriello nel registro degli indagati. Una scelta accolta con serenità dal primo cittadino, pronto – attraverso il proprio legale di fiducia, l’avvocato Giancarlo Panariello – a chiedere di essere ascoltato dal pubblico ministero per fornire la propria versione dei fatti. «In realtà – sottolinea Ciro Borriello – alla dottoressa Rosa Annunziata già accennai alla vicenda, quando fui ascoltato come persona informata dei fatti relativamente a un’altra indagine. Mi sento tranquillo, i fatti sono sotto gli occhi di tutti: abbiamo modificato l’iniziale progetto per la realizzazione delle scale mobili in un modo da regalare alla città un moderno e fruibile ascensore. Con un costo complessivo inferiore, abbiamo offerto un servizio migliore». Eppure, secondo la procura di Torre Annunziata, l’effettiva “miglioria” farebbe ipotizzare il reato di abuso d’ufficio.
Un reato particolarmente “pesante” per un sindaco con il sogno di volare al parlamento a Roma: un sogno annunciato a dicembre del 2016 e diventato una sorta di “maledizione” per l’ex deputato di Forza Italia. Prima condannato (a sorpresa) in appello e ora indagato per un reato a cui si applica la legge Severino. Ma Ciro Borriello scaccia con forza lo spettro della “giustizia a orologeria” agitato dalla doppia coincidenza: «Ho piena fiducia nel lavoro dei magistrati – sottolinea il primo cittadino – e sono certo di riuscire a dimostrare l’effettiva bontà del cambio di programma con cui l’amministrazione comunale ha regalato alla città un moderno ascensore per collegare la zona a ridosso del porto al centro storico. La procura attende la relazione del consulente tecnico d’ufficio, poi sarò io stesso a chiarire tutti gli eventuali dubbi sulla vicenda».
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