Uno degli impianti di videoripresa oscurato con un cerotto: era il ‘rimedio’ con il quale alcuni medici dell’ospedale di Capri provavano a nascondere le ‘strisciate’ compiacenti dei badge fatte per conto di colleghi assenti. Rimedio che pero’ non ha impedito alla Guardia di Finanza di condurre a termine le indagini, coordinate dalla procura di Napoli, che oggi hanno portato all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia agli arresti domiciliari e due obblighi di dimora nei confronti di altrettanti dipendenti della struttura, tra medici e amministrativi. Per tutti l’accusa e’ di truffa aggravata e frode nella rilevazione delle presenze. Le immagini riprese dalla Gdf durante le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto di Napoli Alfonso D’Avino, hanno permesso di accertare lo scambio, tra alcuni dipendenti dell’ospedale, dei badge magnetici in modo da consentire le ‘strisciate’ per conto di chi si presentava in ritardo o anticipava la propria uscita.
Gli indagati sono otto. Eseguiti arresti domiciliari per Maurizio Borzillo, 63 anni, di Napoli; Antonio Caccia, 57 anni, di Brusciano; Massimo Carotenuto, 61 anni, di Boscoreale; Pasquale Loffredo, 56 anni, di Napoli; Antonio Sarnataro, 66 anni, di Napoli.
Obbligo di dimora invece per Maria Rosaria Schettino, 64 anni, di Capri e Annunziata Corbi, 68 anni, di Napoli.