Odissea 2.0 in via Madonna delle Grazie, voragini compaiono sul manto stradale a seguito delle incessanti piogge. Non certo un fatto occasionale piuttosto una regola che ha ridotto un lungo tratto della zona periferica in un enorme colabrodo. Oltre agli allagamenti che si presentano puntuali nelle stesse giornate.
Eppure, giusto nel 2016, alla vigilia delle elezioni amministrative fu uno dei cavalli di battaglia dei tre candidati a sindaco: la riqualificazione del Parco Imperiale e di via Madonna delle Grazie. Una delle strade più trafficate quanto dimenticate e non più nell’elenco delle cose “da fare”. Intanto le buche aumentano e il manto stradale si presenta altamente dissestato. Due le ultime buche estremamente profonde e pericolose che fanno parte dell’amena cornice. Buche che, durante i giorni piovosi, si riempiono di acqua e si trasformano in una doppia trappola per gli automobilisti e autotrasportatori che potrebbero danneggiare vetture e tir. Uno slalom più articolato ne consegue per i camion in transito che, oltre a effettuare deviazioni spericolate devono anche passare al “vaglio” del ponte.
Un incubo che si traduce in un viadotto basso e non segnalato a pochi metri dall’ingresso del quartiere Parco Imperiale. Insomma, il ponte-trappola da tempo diventa un varco insormontabile per i tir che con cadenza oramai mensile, incidentalmente rimangono bloccati provocando ingorghi spaventosi e danneggiando non solo chi è di passaggio ma anche le attività commerciali e i tanti residenti. Soluzioni suggerite alle due amministrazioni di Gragnano e Santa Maria la Carità, competenti in ugual misura della viabilità in via Madonna delle Grazie. Esposti di cittadini e associazioni che nessuna conseguenza hanno avuto. Una strada da terzo mondo, con numerosi evidenti ritocchi per tappare le buche ma che, appena inizia a piovere, si riaprono diventando anche più profonde.