Il Gay Pride continua a spaccare Pompei tra chi è favorevole all’evento e chi invece boccia la manifestazione arcobaleno in quello che è un «luogo sacro». Dopo il sostegno arrivato dal consigliere di opposizione del Comune di Pompei, Alberto Robetti, capogruppo Forza Italia, arriva il no secco di Ciro Andretti. Per il responsabile cittadino di Forza Nuova di Torre del Greco, candidato al Senato, «la sfilata del corteo è una provocazione».
«Atteso che, in ossequio alle vigenti norme sul Comune senso della decenza e del pudore, a nostro avviso nessuna città meriterebbe il Gay Pride – le parole di Andretti -. Non comprendiamo il perché questa manifestazione debba essere svolta proprio a Pompei, città della Madonna del Rosario. L’associazione Raimbow di Torre Annunziata ha inteso provocare e offendere i tantissimi fedeli che nella Madonna di Pompei hanno e vedono un faro di vita e uno dei cardini della propria fede». «Forza Nuova – conclude la nota – si opporrà con ogni mezzo affinché questo evento offensivo dei valori cristiani non venga tenuto nella città mariana. È singolare come i signori esponenti Lgbt sempre attenti e pronti a lottare per i loro diritti non riescano a tenere in conto quelli altrui».
Intanto, i vertici delle associazioni arcobaleno sono in attesa di un nuovo incontro in Questura per definire ufficialmente il percorso della manifestazione che andrà in scena a Pompei il 30 giugno. Secondo l’ultima riunione – quella tenutasi nella sede del Forum dei Giovani di piazzale Schettini – Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli, ed Eddy Palescandolo, presidente del coordinamento Campania Rainbow, proporranno un nuovo percorso. Il corteo passerebbe per le vie del centro, e dunque anche per piazza Bartolo Longo, intorno alle 19. Così facendo si eviterebbero problemi di viabilità e sicurezza legati al flusso di 20mila pellegrini previsti per l’ultimo sabato di giugno. Gli esponenti delle associazioni arcobaleno sono in attesa di una nuova convocazione.