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Crollo del ponte Morandi: de Magistris, rissa e selfie, livelli nauseanti. Serve messa in sicurezza del Paese
POLITICA
20 agosto 2018
Crollo del ponte Morandi: de Magistris, rissa e selfie, livelli nauseanti. Serve messa in sicurezza del Paese
Redazione

Napoli  – “La rissa da propaganda a poche ore dal disastro, la perenne campagna elettorale, la politica della titolite, dell’annuncite e dei like da consenso del giorno, dell’applausometro dallo sguardo corto, degli inqualificabili selfie durante i funerali, dei comizi e delle cene mentre si cercavano i dispersi e si aveva il dovere di stare sul posto invece che davanti una torta, hanno raggiunto livelli nauseanti”. Lo scrive in un post su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in relazione alla tragedia di Genova che, dice, “sconvolge ancora l’intero Paese a distanza di giorni. Rabbia, indignazione, paura, hanno tristemente unito l’Italia”. De Magistris parla di destino delle vittime “inaccettabile” e aggiunge: “Per me, il ricordo non può che tornare a Giovanni, il giovane operatore che con la telecamera mi ha fatto apprezzare la sua umanità e la sua professionalità”. Il sindaco di Napoli, lancia un appello al Governo. “Governo e Parlamento devono finanziare la più importante opera pubblica necessaria al Paese: mettere in sicurezza l’Italia, le scuole, gli edifici, le strade, i fiumi, le montagne, il verde, le infrastrutture e le coste”. Lo scrive in un post su Facebook il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che parla della necessità di “un radicale cambiamento per la sicurezza d’Italia”. L’ex pm suggerisce anche come “rinvenire” le risorse necessarie: “Diminuire le spese militari che il Governo si accinge ad aumentare; lotta rigorosa all’evasione, al riciclaggio del denaro sporco e alla corruzione; incremento della tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni immobiliari; cancellazione di opere inutili come la TAV in Val di Susa, il terzo valico del nord ovest, la TAP, revoca o drastica revisione delle vergognose concessioni di litorali, autostrade (tangenziale di Napoli compresa, unica a pedaggio in Italia) e di beni comuni; ripubblicizzazione di servizi svenduti ai poteri oligarchi; eliminazione dei vincoli normativi e finanziari che impediscono agli enti locali di mettere in sicurezza i territori e di migliorare i servizi consentendo di avere ed impiegare le risorse economiche ed umane necessarie; eliminazione del pareggio di bilancio in Costituzione”. In relazione alle responsabilità del crollo del ponte Morandi a Genova, l’ex pm evidenzia che “in uno Stato di diritto la responsabilità di un fatto criminoso viene stabilita dalla magistratura nella sua autonomia e indipendenza. Trovo grave – afferma – che chi governa e detiene il potere ai massimi livelli, mentre ci sono ancora cadaveri e dispersi sepolti dalle macerie e con una rabbia diffusa tra la gente, consumi processi sommari trovando anche i colpevoli e additandoli al pubblico ludibrio per mere esigenze di bieco consenso”. Ma il sindaco non manca di sottolineare che “le responsabilità politiche di chi ha governato negli anni precedenti, anche sul tema delle privatizzazioni e delle concessioni, sono talmente evidenti che le hanno plasticamente sottolineate gli elettori con il voto del 4 marzo”. Responsabilità da cui – conclude l’ex pm – “la Lega certo non può tirarsi fuori, avendo governato Paese e regioni importanti e considerando che privatizzazioni e concessioni hanno caratterizzato anche i governi di centro-destra”.

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