NAPOLI – Abbracciano la crociata di Metropolis,promettono di scrivere ai vertici del movimento, giurano che proveranno a parlare con i parlamentari pentastellati. Sono i consiglieri regionali della Campania eletti nelle fila del Movimento Cinque Stelle e senza mezzi termini prendono le distanze da qualunque decisione possa condannare le realtà editoriali locali libere ed indipendenti. Si smarcano dalla scelta del governo di ridurre prima e tagliare poi i contributi all’editoria, che invece garantiscono la pluralità di informazione, un piano sbandierato dal sottogretario con delega all’editoria, Vito Crimi, su indicazioni di Luigi Di Maio. Si smarcano perché la scelta non colpisce i grandi gruppi editoriali, ma compromette il futuro delle testate locali, di quelle che gli stessi consiglieri regionali conoscono bene. Per impegno profuso sul territorio e per l’importanza sociale che rivestono. Realtà editoriali senza padroni. Cooperative di giornalisti. Come il Roma, e come Metropolis.“A livello politico il punto è attaccare gli organi di stampa al servizio del potere, un’idea di base accettabile – dice il consigliere regionale del M5S e componente della commissione anticamorra, Vincenzo Viglione -, ma se non si fa un discorso ragionato e con attenzione rischiamo di minare il lavoro prezioso di Metropolis, come di altre testate che operano in questi territori difficili. E’ impensabile fare di tutta un’erba un fascio, occorrono i dovuti distinguo: se ci sono esperienze che fanno dell’indipendenza un metodo di lavoro non possiamo colpirle, a loro deve andare il nostro plauso, dobbiamo tutelarle».Bisogna individuare un criterio di analisi, bisognerà capire come procedere alle distinzioni, bisogna capire chi valuterà. Una serie di domande alle quali non ci sono risposte, per ora. Del resto, c’è una legge e non si può interpretarla a piacimento. Al massimo va ridiscussa, ma in aula, come chiedono anche le parti in causa disposte a dialogare, e non nella manovra. «Ci confronteremo nel Movimento con i nostri parlamentari di riferimento, analizzando le varie realtà locali. Di sicuro interpelleremo anche l’Ordine dei giornalisti e la Fnsi». Insomma, al di là delle parole di Crimi, Viglione si dice «fiducioso e sicuro», avendo partecipato a Roma anche ad alcuni gruppi di lavoro sull’editoria promossi dal Movimento, che questa sarà infine la linea adottata nella stesura del testo sui contributi. «Anche perché realtà editoriali indipendenti e locali che vanno premiate non potrebbero sostenersi solo con le vendite. Del resto il valore di un articolo che può smuovere ’opinione pubblica non si può tarare in questo modo: non parliamo di merce o di prodotti da supermercato». Resta sbalordita dal fatto che in quell’elenco di giornali che prendono i contributi ci siano realtà editoriali che nulla hanno a che fare con “i poteri forti dell’informazione”, il consigliere regionale pentastellato Maria Muscarà. «Non lo sapevo che ci fossero anche i piccoli giornali nella lista dei tagli, lo faremo presente a Roma. La nostra posizione non è quella di penalizzare le testate locali, non è questa la battaglia che abbiamo sempre pensato di fare, i giornali ai quali pensavamo erano altri. Noi dobbiamo difendere le piccole realtà editoriali, che esprimono non solo la cronaca, ma anche il pensiero di territori che altrimenti sparirebbero, soffocati dai grossi gruppi editoriali che rispondono ad interessi industriali e politici».In questa direzione, spiega, va anche la legge regionale sull’editoria con cui «abbiamo proposto di destinare il 30% del fondo per l’assunzione di giornalisti, per abbattere il precariato e le paghette ad articolo».Anche il capogruppo regionale del M5S, Gennaro Saiello interviene sulla pluralità di informazione. «Saremo sentinelle affinché realtà come Metropolis non vengano toccate. La linea deve essere un’altra: garantire la pluralità dell’informazione, le piccole realtà ed il giornalismo libero, a cui dobbiamo dare la linfa, non toglierla. Non possiamo che abbracciare la crociata dei piccoli giornali. Se non fosse per testate come Metropolis tante notizie sul territorio non si conoscerebbero. E’ grazie a questo tipo d’informazione che si conosce quello che accade in un Comune, in una strada in una comunità».E lo sa bene anche il consigliere regionale, Luigi Cirillo, che in provincia di Napoli ci vive. «Il testo completo ancora non c’è – precisa ma lavoreremo per assicurarci che si faccia un’analisi differenziata caso per caso, sosterremo una legge a favore degli editori puri e delle realtà editoriali libere locali».
CRONACA, metropolis
27 ottobre 2018
I 5S in Regione: «Noi difendiamo la stampa locale»