“Non possiamo più andare avanti così, ci vogliono Dispositivi di protezione individuale Dpi e screening per gli operatori”. Ad affermarlo, in una lettera aperta, sono Mario Balzanelli, presidente nazionale SIS-118, e Francesco Marino, segretario nazionale FIMMG 118. “Desta estrema preoccupazione la situazione che ci viene segnalata, ormai con cadenza quotidiana, da pressoché tutti i territori regionali, dai medici, dagli infermieri e dagli operatori del Sistema di Emergenza Territoriale 118 – sottolineano – relativa allo sconcertante perdurare della mancanza di DPI, finalizzati a garantire le dovute condizioni di sicurezza nella operatività ad elevato biocontenimento che caratterizza la gestione dei pazienti COVID-19 sospetti o conclamati”. Le forniture giornaliere “sono assolutamente insufficienti, se non inesistenti, rispetto alla necessità assoluta di far fronte in modo appropriato ai pericoli, ad elevatissima probabilità, di contagio, anche alla luce della enorme diffusione della pandemia da parte di soggetti positivi asintomatici”. Infatti, proseguono, “riteniamo che ormai non vi sia intervento di soccorso effettuato sul territorio dagli operatori del Sistema di Emergenza Territoriale 118 che possa considerarsi sicuro quando gli stessi operino privi dei Dpi idonei alla gestione del COVID-19”.
Inoltre, “continuare, in questi casi, a sottoporre allo screening del tampone gli operatori del SET 118 utilizzando il criterio attualmente previsto, ossia solo quando gli operatori diventino sintomatici, significa, di fatto, ed inevitabilmente, esporre al rischio di contagio intanto i numerosissimi pazienti che vengono a stretto contatto ogni giorno con il 118, e quindi anche i familiari degli operatori stessi”. Si consente, in tal modo, agli operatori del Sistema 118, conclude Balzanelli, “di poter diventare veri e propri super-diffusori del contagio”