Torre del Greco. «Il rinvenimento di rifiuti indifferenziati all’interno dei bidoni per l’organico deve essere attribuito a un mancato controllo delle autorità preposte». Ovvero, agli agenti di polizia municipale alle dipendenze del Comune. A mettere nero su bianco le cause dell’ennesima crisi Nu all’ombra del Vesuvio non sono i vertici della ditta Buttol – vincitrice della gara d’appalto da 60 milioni di euro per la gestione dei servizi di igiene urbana a Torre del Greco – bensì la stessa dirigente del settore ambiente di palazzo Baronale.
Pronta a difendere i «risultati» ottenuti durante i primi otto mesi di raccolta differenziata con il metodo porta a porta e a puntare l’indice contro i vigili urbani guidati dal comandante Salvatore Visone e coordinati dall’assessore Raffaele Arvonio. Sollecitata da 11 consiglieri comunali della stessa maggioranza targata Giovanni Palomba – evidentemente preoccupati dallo stato di degrado registrato sia lungo le strade del centro storico sia in periferia – la geologa Claudia Sacco, ex assessore alle politiche sociali ai tempi del sindaco Gennaro Malinconico, non esita a sottolineare come un «ulteriore problema è rappresentato dall’abbandono di ingombranti e materiale elettrico e elettronico sull’intero territorio cittadino che danno luogo – si legge nelle cinque pagine di risposta ai dubbi sollevati dagli alleati di Giovanni Palomba – a vere e proprie discariche nell’arco di pochi giorni».
I punti critici, com’è noto a tutta la popolazione, sono rappresentati dagli ex ecopunti di via Litoranea, via Circumvallazione, via del Lavoro e viale Sardegna. «Sulle suddette aree – sottolinea Claudia Sacco, entrata in Comune attraverso un concorso pubblico promosso dall’ex sindaco Ciro Borriello e promossa funzionaria da Giovanni Palomba, in pratica presente con differenti ruoli in tutte le tre ultime amministrazioni comunali – sono state installate delle telecamere di videosorveglianza per il controllo della polizia municipale, ma ugualmente non si riesce a frenare la problematica». Se a qualcuno poi restasse qualche dubbio sulla «ragione» delle strade-spazzatura, la botta finale: «Al fine di intensificare i controlli, l’amministrazione comunale – ricorda Claudia Sacco – ha approvato nell’anno 2019 il regolamento dell’ispettore ambientale volontario e nel mese di dicembre il sindaco ha nominato circa 60 ispettori ambientali volontari, il cui coordinamento è in capo al comando della polizia municipale». Sempre i vigili urbani, gli unici «colpevoli» del disastro Nu.
Perché, a fronte dei mancati controlli, la percentuale di raccolta differenziata sarebbe – secondo la dirigente del settore ambiente del Comune – salita dal 16% del mese di gennaio al 52% del mese di aprile. Considerate le ripetute criticità rilevate quotidianamente dal direttore esecutivo del contratto, un vero e proprio «miracolo».
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