Torre del Greco. Una riunione monotematica del consiglio comunale per discutere dello sfascio dell’ospedale Agostino Maresca insieme ai vertici dell’Asl Napoli 3 Sud, all’assessore regionale alla sanità e a tutti i consiglieri regionali – a partire dall’unica eletta del territorio, Loredana Raia del Pd – interessati alla «sopravvivenza» del nosocomio di via Montedoro.
E’ la crociata bipartisan promossa dagli esponenti di maggioranza e opposizione a palazzo Baronale all’indomani degli ultimi «tagli» ai reparti e al personale decisi dall’Asl Napoli 3 Sud per potenziare il Polo Covid di Boscotrecase. Un vero e proprio schiaffo alle speranze di rilancio cullate dagli attivisti del diritto alla salute pubblica all’ombra del Vesuvio, capace di convincere l’ex vicesindaco Romina Stilo – oggi seduta tra i banchi della minoranza – a lanciare l’idea di un confronto pubblico sul tema.
Un’idea raccolta al volo da nove colleghi – in larga parte di maggioranza – pronti a sottoscrivere una richiesta ufficiale al capo dell’assise Gaetano Frulio per convocare una seduta monotematica del consiglio comunale. «La situazione dell’ospedale Agostino Maresca si sta facendo drammatica – si legge nella missiva indirizzata per conoscenza al sindaco Giovanni Palomba, presidente della conferenza dei sindaci dell’Asl Napoli 3 Sud – L’intento sembrerebbe di portare il depotenziamento non solo della struttura, ma anche delle unità lavorative finalizzate alla chiusura dello stesso. Una situazione che rende il Maresca terra di nessuno, una struttura incapace di fronteggiare le emergenze nonostante l’enorme abnegazione del personale. L’ospedale di Torre del Greco sarebbe dovuta essere una realtà sanitaria attiva 24 ore su 24, ma i cittadini sono ingiustamente penalizzati».
Di qui, la crociata per portare in aula i principali protagonisti del tracollo sanitario. Ovvero, il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud e l’assessore regionale alla Sanità. Senza dimenticare chi sull’ospedale Maresca ha incentrato le proprie campagne elettorali, promettendo mari e monti per la struttura sanitaria di via Montedoro. Promesse oggi malinconicamente naufragate, così come i reparti del Maresca.
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