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Castellammare, santini elettorali nell’ex discoteca del clan D’Alessandro
CRONACA
29 gennaio 2022
Castellammare, santini elettorali nell’ex discoteca del clan D’Alessandro
Vincenzo Lamberti

Fatture, nomi di fornitori da pagare e creditori da cui riscuotere soldi, ma soprattutto santini elettorali e pacchi intere di fac-simile di schede delle Regionali 2020 con le indicazioni dei candidati da votare. È quanto è stato trovato nella giornata di ieri nei locali che fino all’inizio del 2021 hanno ospitato l’ex discoteca Plan B, secondo gli investigatori gestita da esponenti del clan D’Alessandro attraverso dei prestanome. Un bene confiscato ad Antonio Esposito, detto Billy, ex cassiere del clan Cesarano, che da ieri l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati ha messo a disposizione del Comune di Castellammare di Stabia.La consegna delle chiavi è stata seguita da un sopralluogo al quale hanno partecipato le forze dell’ordine e ad incuriosire è stata proprio la scoperta di materiale da campagna elettorale. Nei pressi di una saletta, forse utilizzata come ufficio dai gestori della discoteca, sono spuntati centinaia di fac-simile di schede delle elezioni regionali del 2020, che indicavano di esprimere preferenze per una lista che sosteneva la candidatura dell’attuale Governatore. Non è tutto, perché quei fac-simile indicavano di esprimere preferenze per due candidati specifici. E che, facendo i conti, a Castellammare hanno ottenuto un bel bottino di voti e di preferenze.
Un risultato tutto sommato positivo per uno schieramento che non aveva candidati dell’area stabiese.I fac-simile delle schede, a quanto pare, potrebbero essere finite all’interno della discoteca che secondo l’Antimafia era gestita dal clan D’Alessandro, attraverso il ras Nino Spagnuolo, per via dei rapporti che qualche imprenditore stabiese al centro proprio dell’inchiesta sul Plan B avrebbe avuto con la lista e, soprattutto con i due candidati. E quindi non è da escludere che magari  anche all’interno del locale, qualcuno abbia provato a raccattare qualche voto.Sta di fatto che ieri il bene confiscato alla criminalità organizzata è stato affidato al Comune di Castellammare di Stabia, che sta cercando in accordo con il Tribunale di Torre Annunziata di trasformarlo nella nuova sede del Giudice di Pace. “Un altro passo in avanti per riconquistare pezzi di città, sottratti alla camorra e pronti per essere restituiti alla comunità stabiese. Stiamo lavorando ad un progetto di rilancio e riutilizzo di quel bene, sulla scia del percorso virtuoso già messo in campo per la riconversione in chiave sociale di tutti i beni confiscati alla criminalità organizzata presenti sul territorio” le parole del sindaco di Castellammare, Cimmino.

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