“Il rapporto della Caritas di qualche settimana fa ha accertato che i poveri sono raddoppiati in Campania. Ed è stato evidenziato che il reddito di cittadinanza riusciva a raggiungere un povero su due. Basta questo dato per capire che, invece di cancellarla, questa sarebbe una misura da potenziare”. Orfeo Mazzella, senatore del Movimento Cinque Stelle, non si dà per vinto e, riprendendo le parole dell’ex premier Giuseppe Conte, si dice pronto “a scendere anche in piazza e a difendere con le unghie e con i denti questo provvedimento”. Ricorda anche che, pochi giorni fa, durante il laboratorio delle idee tenutosi al Senato alla presenza di giornalisti come Isaia Sales e Gad Lerner, “il reddito di cittadinanza è stato definito come una delle ultime riforme di sinistra di questo Paese”. Secondo Mazzella, la decisione del Governo Meloni, è “una prova di debolezza. Durante la campagna elettorale, infatti, le posizioni sembravano molto più soft. Ma, evidentemente, c’è un’area che preme forte per la cancellazione del reddito e hanno dovuto ascoltare quest’area. Non capisco, però, perché non si parli allo stesso modo dell’evasione fiscale. Il reddito costa 480 milioni di euro al mese, l’evasione fiscale molti di più”. Il tema, secondo il senatore che si batte da anni per un rafforzamento della misura, sta anche nel fatto che “è ancora fermo un miliardo di euro per finanziare i centri per l’impiego. Perché il problema resta quello di trovare lavoro a chi non ce l’ha” spiega il senatore grillino. La prima conseguenza, però, della decisione del Governo sarà che “vi sono 660mila persone che già dal 2024 non riceveranno il reddito di cittadinanza. Ma la Meloni sa bene che la metà di queste persone ha più di cinquant’anni e viviamo nel mondo dei sogni se pensiamo che potranno subito tornare al lavoro” le parole di Mazzella. “Questi provvedimenti acuiranno la divisione e le diseguaglianze sociali – continua Orfeo Mazzella – motivo per il quale un provvedimento unico nel suo genere come lo Statuto dei Lavoratori, andrebbe difeso da tutti anche da quelli che si ergono a difensori delle classi deboli”.
CRONACA
23 novembre 2022
Mazzella, 5S attacca il Governo: «E’ uno schiaffo alla povertà”